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Immagine del redattoreSilvia Campanella

QUANDO SI IMPARA A SCRIVERE

Moltissimi sono i bambini che ogni anno si apprestano ad imparare questa nuova abilità e molte sono le difficoltà che questo nuovo modo di comunicare implica.

Oltre a saper trascrivere correttamente i grafemi il bambino è impegnato anche nell'identificazione del fonema corrispondente, quindi un duplice sforzo. E' per questo che sarebbe importante che nel periodo iniziale della Scuola Primaria venisse presentato un carattere alla volta, così come indicato dalle linee guida sui Disturbi Specifici dell' Apprendimento indicate dalla legge 170.


Nonostante infatti le linee guida sui Disturbi Specifici siano legge ormai da anni vedo ancora molte insegnanti presentare lo stampatello maiuscolo, quello minuscolo ed il corsivo nello stesso momento, quando cioè il bambino è ancora impegnato nella identificazione del grafema (rappresentazione grafica della lettera) corrispondente al fonema, ma non solo, perché tutti questi caratteri devono essere uniti, come nel caso del corsivo e quindi deve essere appreso anche il gesto grafico!


Se si considera che questo non è l'unico lavoro che i bambini fanno durante il primo anno di scuola, direi che fanno davvero un duro lavoro!


La tecnica adottata nella maggior parte delle Scuole per l'apprendimento della scrittura si limita alla richiesta di copiare quanto l'insegnante scrive alla lavagna, sarebbe importante soprattutto per il corsivo, (ma anche una buona impostazione dello stampatello aiuta!) che venisse insegnata anche la direzione per una corretta scrittura, cioè il punto da cui partire per scrivere un determinato grafema, ed il punto di chiusura dello stesso. Tutto questo aiuta a migliorare la fluidità e la velocità di scrittura.


Trovo inoltre abbastanza inutile che ai bambini venga richiesto d scrivere lo stampatello minuscolo, in quanto viene utilizzato in lettura, ma non per scrivere, i bambini devono imparare a riconoscerlo in lettura ma non a trascriverlo.


L'atto dello scrivere riflette molto l'emotività del soggetto, è l'espressione di ciò che sentiamo dal punto di vista emotivo, è come trasferire su carta una parte di sé, che all'inizio potrà non essere perfetta, essa però non deve essere valutata nel breve termine ma rispetto ad una evoluzione,supportata dalle indicazione dell'insegnante, visibile nel medio e lungo termine.


Tutte queste accortezze possono essere utili sia per impostare bene un'abilità che ci accompagnerà per tutta la vita, ma anche per evitare che le difficoltà di scrittura rendano l'approccio alla Scuola frustrante e privino i nostri bambini del piacere di imparare.


Se il vostro bambino mostra difficoltà e riferisce di non amare compiti di scrittura, è preferibile consultare uno specialista che valuti a fondo il perché, anziché arrivare al punto di non volerlo fare più o di scrivere solo "lo stretto necessario"


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